Fuoco sulla Scuola: tra tagli e riforme per l’ignoranza programmata

IL COLLETTIVO SOCIALE MONZA in collaborazione con GLI STUDENTI DI MONZA E

BRIANZA presentano:
 
 
Fuoco sulla Scuola: tra tagli e riforme per l’ignoranza programmata

 
ASSEMBLEA PUBBLICA IN PIAZZA con musica, ovviamente

Sullo stato delle scuole superiori del nostro territorio e la nuova riforma che le riguarda

Interverranno professori e studenti di Licei, scuole professionali e altri istituti di Monza e Brianza, per rendere manifesto quello che è l’oceano nel quale navigano le scuole monzesi in vista della nuova riforma e dei suoi contenuti.
 
SABATO 15 MAGGIO 2010

ore 15,00 in Piazza Trento e Trieste, Monza
 

Le condizioni in cui lavorano studenti e professori sono sotto gli occhi di tutti noi: locali che richiedono lavori di ristrutturazione ormai da  decenni, ambienti malsani nei quali non viene effettuato il minimo servizio di pulizia, quasi totale assenza delle ore di supplenza, riduzione drastica di servizi complementari quali la sala stampa; tutto ciò come punto di partenza per una riforma che si incentra su tagli ancora più drastici all’istruzione, come base per un’istruzione di qualità in un Paese che cerca di smantellare la cultura ogni giorno, sempre di più. Ignorance is strength. Così scriveva Orwell nel lontano 1948. L’ignoranza è la forza di chi detiene il potere, ed una politica che lascia zoppicare le scuole e
l’istruzione genera ignoranza. Le scuole sono costrette a trascinarsi con pochi finanziamenti e fondi congelati, dunque mancanza di soldi per le supplenze, per il personale ATA ed i laboratori. Le scuole sono ormai rassegnate all’idea che un giorno potranno vedere la province finanziare i lavori di ristrutturazione necessari ai loro edifici, ed in particolare
quelle della neonata provincia di Monza, che presenta la scusa di complessi e ancora non funzionanti apparati burocratici per non pagare ancora a distanza di 10 mesi dall’elezione dei componenti (tra l’altro ben retribuiti) della giunta provinciale. Se alcune realtà si possono definire più fortunate perché presentano banali problemi di sicurezza con le cosiddette finestre "a gigliottina", tapparelle e infiltrazioni d’acqua, altre si ritrovano in situazioni ben più gravi, che vanno da preoccupanti problemi di igiene a soffitti e ambienti pericolanti, locali non a norma e l’assenza di un piano di evacuazione. Perché allora uno studente che frequenta una scuola pubblica deve pensare che non sia un suo diritto lavorare in un ambiente sano, che non sia un suo diritto avere ore di lezione anche quando il professore principale è assente, che non sia un suo diritto essere al sicuro e tutelato come dovrebbe essere garantito dalla legge 626, che non sia un suo diritto non rischiare inutilmente di vedersi cadere il soffitto sulla testa? E perché, soprattutto, quando le scuole imperversano in una tempesta fatta di debiti e umiliazioni, si punta al risparmio e allo smantellamento? Alcune scuole hanno trovato come unico punto di appiglio l’aumento del contributo delle famiglie all’istituto al momento dell’iscrizione. Perché lo stato costringe le scuole ad autofinanziarsi? E mentre le scuole si ritrovano agonizzanti con bilanci disastrosi, il ministero le lascia al verde, trattenendo anche gli esigui finanziamenti previsti. L’anno scorso la regione Lombardia ha inoltre destinato l’80% dei fondi regionali per il diritto allo studio agli studenti delle scuole private, che rappresentano il solo il 9% degli studenti totali.

Se gli studenti non vengono messi al corrente di ciò che li riguarda direttamente, e si ritrovano costretti ad affrontare nuove disposizioni messe in atto quasi di nascosto, arrivando a sapere solo dopo avere toccato con mano le situazioni, allora devono reagire e fare ciò che dovrebbe essere fatto da chi ha queste responsabilità: informarsi. Informarsi e informare, con l’aiuto di chi sa di più.

Ed è per questo che è quasi d’obbligo scendere in piazza e partecipare su un tema che riguarda così da vicino ognuno di noi, per conoscere e far conoscere, per capire che cosa stia succedendo e che cosa saremo o non saremo disposti ad affrontare nella nostra vita scolastica.

Collettivo Sociale Monza

Tutto questo insieme a professori e altri studenti di diverse realtà di

Monza e della Brianza:

Liceo Classico "B. Zucchi"

Liceo Scientifico "P. Frisi"

Istituto Tecnico Agrario di Monza

ISA di Monza

Istituto Professionale Olivetti di Monza

Istituto Sant’Elia di Cantù

E con la partecipazione di Libera Gioventù sul tema dell’Università

E non mancherà della buona musica dal vivo grazie alla partecipazione di

gruppi studenteschi

STUDENTI, QUANTO SIETE DISPOSTI A SAPERE DELLE VOSTRE CONDIZIONI?

Collettivo Sociale Monza

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