#Palestina Report delle giornate e dei prossimi giorni

ciao a tutt*
finalmente ho tra le mani un computer con una tastiera che funziona.
qui tutto bene. oggi abbiamo avuto il meeting generale mensile in khan con tutt* i gruppi
dell’ism presenti nel west bank, per organizzarsi e vedere come procedono le cose.

come potete vedere dal facebook dell’ism , ieri sera siamo stati a Jalud, questo piccolo villaggio circondato dai settlers
vicino a Nablus, dove i settlers ne hanno attaccato in maniera pesante una parte composta da 15 famiglie.
sono arrivati in circa 50, da quanto raccontato e compreso, e hanno iniziato a lanciare sassi, a spaccare tutto cio’ che
gli passava “sotto tiro”.
bilancio: 7 feriti, di cui un bambino di circa 3 anni(il bambino nella foto sul fb).
da quanto raccontato ormai gli attacchi dei settlers, dopo il riconoscimento come stato membro dell’onu della Palestina,
sono diventati piu’ frequenti e piu’ aggressivi. in questo villaggio sono due alla settimana da un mese a questa parte.

oggi a Jenin sembra si sia verificata la stessa situazione di martedi’ a Tammun, ma
ancora non si hanno contatti precisi con Jenin dunque nella prossima settimana qualcuno provera’ ad andare
magari per gettare le basi per un presenza anche in quel territorio. ma di questo ne parleranno gli internazionali
che saranno presenti, quando si presentera’ l’occasione.

nei giorni scorsi invece abbiamo incontrato il medico di Urif.
ricordate Urif? beh, il medico e’ convinto che i 20 aborti del mese scorso siano dovuti ai gas dei lacrimogeni.
anche se dal punto di vista medico non ci sono prove, i controlli sul feto, fino al giorno prima di perdere il bamino,
non mostravano nulla di sospetto: il feto stava bene, cosi’ anche la madre.
due giorni dopo gli utlimi controlli queste madri perdevano inspiegabilmente il loro bamino.
Ascoltando questa testimonianza, conforntandola anche coi dati degli aborti dei mesi precedenti
che non hanno mai superato le 7 persone e respirando quei “tear gas”, chiunque di noi crede che gli aborti siano dovuti ai lacrimogeni sparati.
la differenza coi mesi precedenti dove comunque gli attachhi in Urif c’erano? i gas non venivano sparati all’interno del villggio, nelle strade, nelle case
o sui tetti delle case.
dopo che respiri l’odore acre di quei gas, cosi’ soffocante e forte che la volta dopo sembra sempre piu’ pesante,
e’ difficile pensare che non abbia alcuna conseguenza su di te.
non vorrei mai ritrovarmi ad essere incinta in un paese in cui un giorno si’ e uno no sarei costretta a respirare gas
lacrimogeno perche’ mi viene sparato nella mia strada, sotto la mia casa, o nella scuola dove molto probabilmente mio figlio andra’ una volta cresciuto
e dove a sua volta rischiera’ problemi di salute-anche se credo che questo sarebbe il mio ultimo pensiero-.

brutta situazione. non c’e’ che dire. nelle garndi citta’ come bethlemme o gerusalemme,
nei piccoli villaggi nei dintorni di Hebron e Nablus si respira tutta un’altra aria, in senso letterale e figurato.
da sabato capiremo come e’ Hebron andando direttamente(sperando di farcela per tempo) a Bet Amur

domani invece andremo a Kufr Qaddum, che a differenza di ANa Nabi Salih vede una presenza maggiore dei palestinesi,
all’incirca sul centinaio.

e sulle note di “Dimmi bel Giovane” di cui un maltese tenta di spiegare a un sudafricano
il testo, mi congedo dalla tecnologia per almeno due giorni.

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