Sulla graduatoria per le case popolari

Ieri è uscita la tanto agognata (doveva uscire il 15 gennaio) graduatoria che assegnerà circa 50 case popolari a fronte di 700 richieste di aventi diritto e subito si sono verificate le prime scene impietose di italiani che inveiscono contro gli immigrati accusandoli di essersi presi tutte le case. Impietoso anche il “concorso morale” dei vigili, che hanno strizzato l’occhio alle tesi mixofobiche. Se annuivano per mantenere l’ordine pubblico o per sano razzismo istituzionale non è dato saperlo, in ogni caso è fondamentale prendere parola su quanto sta succedendo per disinnescare sul nascere atteggiamenti xenofobi e pericolosi!! L’insorgere di fenomeni come Alba Dorata si sconfigge dal basso, l’antirazzismo è nostro e non si delega!
Servirà però un sacco di buona volontà per cercare di distruggere in 5 minuti quello che Lega e soci hanno costruito in 20 anni.
La rabbia legittima di chi è rimasto escluso dalle assegnazioni è una risorsa preziosa ma crediamo di dover dire la nostra in merito a quali siano realmente le controparti verso cui indirizzarla.

Effettivamente salta all’occhio nei primi 54 posti sono solo 24 i cognomi italiani ma se volgiamo lo sguardo alle 50 case assegnate a fronte delle 700 richieste si capisce essere questi i numeri che contano davvero.
L’offerta di alloggi sociali è tenuta a freno dalla commistione tra lobby immobiliare e politica nazionale per tenere alto il prezzo delle nuove case costruite sul libero mercato. Non si rassegnano a dichiarare defunto un mercato immobiliare in cui la domanda di case in acquisto è crollata ai minimi storici nonostante l’assenza di soluzioni in affitto accessibili.
Ma se politici e palazzinari sono gli attori principali del dramma della “questione casa”, la regia è sicuramente guidata
dalle banche che continuano a finanziare i progetti degli immobiliaristi anche quando sono palesemente inutili e promettono rendite improbabili, questo solo per poter iscrivere positivamente a bilancio le somme erogate loro. Insomma per poter rifare il trucco ai loro conti.
Qualunque sforzo degli inquilini verso obiettivi impropri non farà altro che aiutare gli interessi degli speculatori.
Il risentimento verso il vicino di casa, magari straniero, non darà un alloggio ai nostri parenti e amici, ma servirà solo a peggiorare i rapporti di vicinato che potrebbero essere invece una risorsa preziosa se coltivati e utilizzati correttamente.

Di seguito il testo che abbiamo diffuso presso gli uffici comunali “competenti”

CI DIVIDONO PER COMANDARCI,
UNIAMOCI PER LOTTARE!
La graduatoria appena uscita di sicuro ha accontentato solo pochi di noi.
Su più di 700 domande solo poche decine di famiglie avranno assegnata una casa popolare.
Quello che dovrebbe essere un diritto per tutti è diventato un servizio limitato a pochi “fortunati”.
Il problema non è chi è davanti a noi in graduatoria.
Il problema non è il vicino di casa con un punteggio più alto.
I problemi non sono il paese di provenienza o le condizioni economiche più o meno fortunate.
I PROBLEMI SONO ALTRI:
– il numero di case assegnate è troppo basso rispetto al bisogno reale
– gli affitti privati sono troppo alti
– chi specula continua a costruire case e lasciare vuote
I RESPONSABILI NON SONO LE PERSONE ISCRITTE CON NOI IN GRADUATORIA
RIPRENDIAMOCI INSIEME I NOSTRI DIRITTI
BASTA CASE SENZA GENTE
BASTA GENTE SENZA CASA
Lo sportello casa è aperto:
 ogni martedì dalle 18.30 alle 20 in via Rosmini 11 (retro stazione FS zona Binario 7) a Monza presso la FOA Boccaccio
 ogni sabato dalle 9.30 alle 12 in via Piave 7 (traversa di via Mentana) a Monza presso la CUB
Cell: 3331744778
Comitato Monzese per il Diritto alla Casa
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