Anarchismo e democrazia

15102015
Nell’aprile 1877 un gruppo di rivoluzionari internazionalisti aveva cercato di provocare una sommossa armata generalizzata a partire dal Matese, ma il tentativo, durante il quale due carabinieri erano stati feriti durante uno scontro (uno di essi morì alcuni giorni dopo), non aveva avuto fortuna e i componenti della “Banda del Matese” erano stati catturati dall’esercito italiano accorso in forze. Nel processo che seguì i rivoltosi furono assolti e liberati.
Due dei protagonisti dell’episodio – Errico Malatesta, tra i principali organizzatori, e Saverio Merlino, avvocato difensore al processo di Benevento – furono nei venti anni successivi, in Italia e in esilio, tra le figure di maggior rilievo dell’anarchismo italiano. Il 29 gennaio 1897, con le elezioni alle porte, Il Messaggero pubblicava una lettera di Merlino che dichiarava superata la posizione astensionista e invitava a rivolgere il voto verso i candidati del Partito socialista. Con la risposta di Errico Malatesta prenderà il via una lunga polemica a mezzo stampa tra i due vecchi amici che analizzerà a fondo i temi, ancora oggi attualissimi, che caratterizzano la contrapposizione tra anarchismo e democrazia.

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