LABYRINTHUS

LABYRINTHUS è un ciclo di iniziative dedicato alle trasformazioni urbanistiche di Monza. La nostra città è da tempo oggetto di interventi scellerati e all’orizzonte si intravede una colata di cemento senza precedenti: negli ultimi mesi abbiamo preso collettivamente coscienza di ciò che sta avvenendo, ma ora serve elaborare proposte concrete per bloccare il piano della Giunta Allevi. LABIRYNTHUS è una delle occasioni per farlo.

Perché LABYRINTHUS?

Perché Monza è una delle città più cementificate e inquinate d’Italia, appunto un labirinto di traffico e cemento in cui è scomparsa ogni traccia di spazi verdi.

LABYRINTHUS perché l’urbanistica e la pianificazione territoriale (PGT) sono un groviglio di norme, piani, documenti, tavole incomprensibili, scritti in una lingua per addetti ai lavori, che rende questa materia, così determinante per la vita quotidiana di tutti noi, spesso inaccessibile.

LABYRINTHUS perché siamo spesso disorientati nell’interpretare messaggi istituzionali orientati al “green”, al concetto di “rigenerazione urbana”, alla “transazione ecologica”, slogan vuoti che celano nuove forme di saccheggio del territorio.

LABYRINTHUS perché viviamo tempi in cui la disgregazione delle relazioni sociali è sempre più evidente e le nostre esistenze sono contraddistinte da solitudine e isolamento, favorendo l’aggravarsi delle disuguaglianze.

Ma LABYRINTHUS è anche la consapevolezza che via d’uscita c’è sempre, esistono soluzioni per liberare noi stessi e la città che abitiamo. Possiamo e vogliamo trovarle insieme, raccogliendo idee e praticando azioni concrete per dare forma a un modello di città.

Dopo le tre iniziative pubbliche tenutesi in Boccaccio, LABYRINTHUS invade la città con una massiccia campagna di comunicazione contro le politiche urbanistiche della Giunta Allevi. Dopo esserci confrontati/e sulle possibili forme di resistenza a un modello di “sviluppo” urbano basato sul nuovo costruito residenziale, sul controllo e sull’esclusione sociale, abbiamo pensato di sintetizzare in otto punti un ipotetico manifesto per una città ecologica e solidale. Se vogliamo salvare la città che abitiamo dal devastante impatto delle scelte della Giunta (iscritte nella variante al PGT, nelle delibere sulla cosiddetta “rigenerazione urbana”, nelle approvazioni dei singoli piani attuativi) è urgente cambiare radicalmente approccio alla materia urbanistica, anteponendo al profitto degli investitori privati il benessere di chi abita la città.
Bloccare la variante al PGT, requisire e assegnare gli sfitti, espropriare aree dismesse, occupare spazi e sottrarli alla speculazione, fermare ogni singolo metro di consumo di suolo: mesi decisivi ci attendono e occorre dare continuità alla mobilitazione che da oltre un anno registra in ogni quartiere la crescita delle forme di opposizione alle politiche della Giunta.

BASTA CEMENTO E SPECULAZIONI
PER UNA CITTÀ ECOLOGICA E SOLIDALE

* Cancellazione variante PGT che apre la strada a nuove speculazioni
* Stop alla truffa della “rigenerazione urbana” che alimenta disuguaglianze e gentrification
* Stop a piani attuativi devastanti dalle Torri di San Fruttuoso al Buon Pastore
* Stop al nuovo costruito residenziale inutile in una città a crescita demografica nulla
* Requisizione dello sfitto per soddisfare la domanda abitativa
* Stop al consumo di suolo con vincolo su tutte le aree verdi
* Esproprio delle aree dismesse a beneficio della comunità
* Stop a sgomberi e politiche securitarie per l’autogestione e gli spazi sociali.

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