Sulla questione dei migranti in via Monte Oliveto

Nelle ultime settimane è andato in scena l’ennesimo teatrino politico istituzionale a proposito della possibile apertura di un nuovo centro di accoglienza per persone migranti a Monza in zona Triante.

Sindaco, assessori, consiglieri e partiti di ogni schieramento si sono inizialmente rimbalzati responsabilità e colpe con la Prefettura, fino a conciliarsi in una opposizione bipartisan al centro di accoglienza, sancita in una mozione firmata da tutti settimana scorsa.

Si tratta di un mix di istanze, in cui preoccupazioni legate al possibile “degrado” apportato dal centro si uniscono a ipocriti appelli a un’accoglienza dignitosa e diffusa.

L’ipocrisia accomuna le due parti: da un lato i partiti che stanno all’opposizione in città dimenticano di essere al governo da oltre un anno, dall’altro il centrosinistra cittadino afferma la legittimità dell’accoglienza solo se viene fatta in un altro Comune.

Con questa puntualizzazione non vogliamo certo difendere il sistema di accoglienza istituzionalizzato come strumento unico di gestione dei flussi migratori, ma mettere a fuoco le chiare responsabilità politiche che hanno portato a questa situazione.

È importante infatti ricordare come questo governo abbia ulteriormente aggravato la condizione delle persone migranti con l’introduzione del “decreto 20” (in modo infame ribattezzato “decreto Cutro”, in ricordo della strage in mare del marzo scorso). Oltre a ostacolare ulteriormente i soccorsi in mare, questo decreto pone tutta una serie di barriere amministrative che rendono estremamente difficile il riconoscimento dell’asilo politico; peggiora inoltre significativamente le condizioni di accoglienza in generale, soprattutto per i minori stranieri non accompagnati.

Nonostante le gravi responsabilità politiche di quest’ultimo Governo, ci teniamo a sottolineare come questo processo di criminalizzazione dei salvataggi in mare, di istituzionalizzazione degli accordi criminali con la Marina libica, di creazione dei campi di concentramento in Libia e dei CPR in Italia e di smantellamento del diritto d’asilo, siano iniziati proprio col governo Gentiloni (PD) e in particolare sotto la direzione del Ministero degli Interni di Minniti nel 2017.

Per non parlare dei recentissimi sviluppi relativi al CPR di Milano in via Corelli e della criminale proposta di istituire ulteriori campi di concentramento per migranti in Albania.

Dall’altro lato, è proprio il PD cittadino a rivendicarsi di non aver fatto nulla per favorire l’accoglienza in città, se non partecipare a tavoli e parlare: “Come sottolineato dall’Assessore Riva nel suo intervento, l’amministrazione, nella figura dell’assessore competente in materia, lo stesso Riva, ha da marzo 2023 avviato e partecipato ai tavoli della Prefettura, monitorato i bandi della stessa ove venivano disciplinate tutte le condizioni atte all’accoglienza dei migranti, se di accoglienza possiamo parlare.”.

Come su altri temi oramai (sgombero del Boccaccio, sicurezza, urbanistica, ecc…) si fa molta fatica a trovare una discontinuità tra le diverse giunte che siedono nel Palazzo Comunale. Entrambe le parti sono sempre pronte a trovare scuse per creare consenso quando si tratta di colpire le classi subalterne, ma sono ugualmente generose quando si tratta di favorire gli “investimenti” di chi specula sulle nostre vite.

FOA Boccaccio 003

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