Lettera aperta al Consiglio Comunale

OFFRIAMO UNO SPAZIO PER LA TRATTATIVA,

LA TRATTATIVA PER UNO SPAZIO

E’ più di un mese che in maniera continuativa l’operato della F.O.A. Boccaccio è tornato ad avere una casa, colmando una lacuna cronica nella città di Monza. Qualcuno ha già provato a reprimere l’esperienza, ma lo sgombero di via Aspromonte 12 ha di fatto accresciuto la motivazione delle centinaia di persone che si stanno spendendo perché lo spazio sociale monzese consolidi la propria presenza in città. La risposta all’intervento delle forze di polizia non si è fatta attendere. Dodici ore dopo lo sgombero di martedì 3 maggio, uno dei tanti stabili dismessi è stato riaperto al fine di dare continuità ai progetti avviati in via Aspromonte.

Ai benpensanti e ai paladini della legalità che, con miope prospettiva politica o malcelata malafede, ancora oggi si appellano ai prefetti e ai questori per risolvere il problema dell’assenza di uno spazio di aggregazione autogestita ricordiamo che il nostro collettivo si è reso più volte disponibile per avviare una trattativa seria e concreta con le istituzioni comunali, al fine di trovare una soluzione legale alla nostra presenza in città. Purtroppo altrettanta serietà non è stata messa in campo dalle stesse istituzioni, poiché era assente la reale volontà politica da parte della Giunta di risolvere il problema. Ne è prova evidente la lunga serie di incontri avuti col Sindaco dopo lo sgombero dell’ex cinema Apollo. Ugualmente ci preme sottolineare che anche durante le tre settimane di permanenza in via Aspromonte abbiamo sempre inviato chiari segnali di disponibilità al confronto con la proprietà, ma da quest’ultima la risposta è sempre stata negativa. Sicuramente sono più interessanti – e remunerative – le prospettive di una prossima speculazione edilizia sull’area.

Entrambi i tentativi si sono risolti nel nulla, il primo a causa dell’assenza di una reale volontà politica da parte di Mariani a risolvere il problema, il secondo per la chiusura totale da parte del proprietario, interessato a “difendere” gli interesse di speculazione su uno spazio vuoto. Insomma il ritornello più volte scandito nel palazzo, relativo agli “occupanti recidivi” ormai non è credibile più per nessuno.

Con questo comunicato ribadiamo la nostra piena disponibilità a trovare una soluzione legale per i tanti progetti che stiamo sviluppando e che da quasi dieci anni costituiscono un punto di riferimento per una buona fetta della popolazione cittadina, soprattutto giovanile.

Gli spazi ci sono, sia pubblici che privati. Ben venga una trattativa per l’assegnazione di uno di questi spazi.

Quelli pubblici, adatti ad ospitare le nostre attività sono validi, vuoti, dismessi da decenni. Quali? Facciamo solo tre esempi: la F.O.A. Boccaccio potrebbe tranquillamente trovare casa presso una porzione di queste aree:

1)    Ex CGS (via Solferino)

2)    Ex Centrale del Latte (via Aguilhon)

3)    Ex Fossati Lamperti (via Toniolo)

Quelli privati non ha senso elencarli: sono tantissimi e li conosciamo tutti. Sulle modalità di assegnazione, recupero, gestione (affitto, usufrutto, etc…) esistono in tutta Italia esempi di svariato tipo in cui Amministrazioni comunali hanno trovato tempi e modi per giungere alla risoluzione del problema.

La scelta obbligata dell’occupazione potrà essere abbandonata soltanto se qualcuno si farà carico seriamente e concretamente di una trattativa finalizzata all’assegnazione di uno spazio. Noi ci siamo e da via Durini o da qualsiasi altro stabile saremo costretti ad occupare ce ne andremo solo se questa prospettiva di regolarizzazione troverà, per la prima volta, riscontri concreti.

F.O.A. Boccaccio 003, Via Durini 19, boccaccio.noblogs.org

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Storie indigene colombiane in Boccaccio

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DA UNO SPAZIO ALL’ALTRO, MA ORA GUAI A CHI CI TOCCA

I segnali lanciati con i cortei contro lo sgombero di via Aspromonte 12 (quello pomeridiano studentesco e quello serale) e la successiva rioccupazione di via Durini 19 sono stati molto chiari. Indietro non si torna: lo spazio sociale a Monza, la sua esistenza, sono dati di fatto che diamo per consolidati.

Tutto il resto sono chiacchere di un talk show a cui non abbiamo interesse a partecipare, ma che guardiamo dall’esterno, negli intervalli del nostro lavoro quotidiano.

Vediamo come in consiglio comunale la compagine di Mariani cerca di destreggiarsi maldestramente di fronte alla forza messa in campo dalla F.O.A. Boccaccio, rifugiandosi nelle solite argomentazioni di carattere legalitario e nelle fandonie di presunti alfieri della sicurezza cittadina.

Il dato politico che emerge chiaro da settimane di mobilitazione è uno solo: la forza propulsiva delle idee e le energie che scaturiscono dalla nostra determinazione nel perseguire gli obiettivi sono aumentate e divenute capaci di abbattere gli ostacoli che questa Amministrazione ha cercato di porre sulla nostra strada.

Occorre sottolineare che finora tutto è avvenuto senza alcun turbamento dell’ordine pubblico, incidente, o disagio per la città, ma solo attraverso una strategia ben pianificata, frutto dell’intelligenza collettiva di centinaia di persone (studenti, lavoratori, disoccupati) che individuano pratiche e linguaggi in funzione degli obiettivi che ci si pone.

Però la rabbia accumulata in otto anni di repressione e sgomberi, di progetti mutilati sul nascere o dopo anni di consolidata validità, di trattative affossate, avrebbe legittimamente potuto declinarsi in altra maniera.

E’ chiaro che se qualcuno proverà ancora, in preda al delirio legalitario, ad affrontare “manu militari” le problematiche che solleviamo, che sono di natura sociale, culturale, politica, la risposta della piazza potrebbe essere diversa, calibrata su un accanimento inaccettabile nei nostri confronti.

L’ottavo sgombero non sarà tollerato: da via Durini ce ne andiamo solo se un nuovo spazio sarà pronto ad accogliere le nostre attività.

Dateci l’Apollo, dateci i magazzini di via Aspromonte 12, dateci uno spazio comunale qualsiasi (e ce ne sono tanti) così non dovrete preoccuparvi della nostra “incolumità” nell’attuale sede del Boccaccio, da alcuni definita “fatiscente”. Ci siamo stancati di proprietari che si ricordano dell’esistenza di questi spazi solo se qualcuno prova a recuperarli, per poi rivolerli indietro e lasciarli ancora a marcire (sorte destinata a tutti gli spazi che abbiamo toccato). Alla fatiscenza facciamo fronte col nostro lavoro quotidiano di recupero, perché noi questi luoghi li facciamo rivivere, non li danneggiamo, come l’ass. Villa ha affermato recentemente. Si vada a fare un giro in via Boccaccio 6 per verificare qual è lo stato dello stabile da quando è stato sgomberato.

Comunque per ora siamo in via Durini 19 e continuiamo nei nostri percorsi: il Boccaccio c’è e continua a operare, esprimendo contenuti e parole d’ordine chiare. Oggi, 6 maggio 2011, giornata di un controverso sciopero generale parliamo di lavoro e lo facciamo a modo nostro, sottolineando in primis la necessità di trovare nuove forme di sciopero che tornino a far male a chi ci ha reso precari, sfruttati, incarcerati nella dinamica di un’esistenza priva di prospettiva di reddito e diritti. La critical mass che abbiamo organizzato e che ha attraversato in maniera creativa la città, toccando alcuni luoghi simbolo di quelli che chiamiamo “assi della precarietà” (lavoro, casa, affetti, saperi, mobilità), è una piccola prova di “sciopero precario”, un esperimento per testimoniare che con fantasia e capacità di comunicazione si possono superare strumenti di lotta ormai incapaci di ridefinire i rapporti di forza tra chi produce ricchezza e non ne gode (noi) e chi invece la accumula sfruttandoci.

In questa giornata abbiamo anche deciso di inaugurare un nuovo spazio pubblico all’interno della F.O.A. Boccaccio: il Cafè Precario (http://boccaccio.noblogs.org/post/2011/05/05/inagurazione-cafe-precario).

Vogliamo che sia luogo di transito e di confronto tra tutti coloro che non si riconoscono nella Monza che viviamo oggi e in generale nel regime esistenziale a cui troppi si stanno abituando. Servono luoghi di conflitto, laboratori per studiare forme di lotta e ambiti di condivisione di saperi, conoscenze, esperienze. Servono luoghi collettivi, dove organizzarsi e pensare come utilizzare il nuovo spazio, facendo ripartire i percorsi nati in tre settimane di occupazione all’interno dello stabile di via Aspromonte 12. Speriamo dunque che questo Cafè sia un luogo di questo tipo.

F.O.A. Boccaccio 003

Via Durini 19, Monza

boccaccio.noblogs.org

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Inaugurazione Cafè Precario

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BIKE STRIKE in Monza

 

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3 MAGGIO 2011 IRREVERSIBILITA’ DEL CONCETTO DI SPAZIO

 

Quando si collezionano 7 sgomberi in poco meno di dieci anni, non si può rimanere certamente “sorpresi”.

Politicamente l’azione del commissariato di Monza è gravissima, laddove sottolinea nuovamente come in questa città la gestione del problema della mancanza di spazi per attività sociali, politiche e culturali autogestite venga affidata esclusivamente alla mano repressiva delle forze dell’ordine.

Però, ripetiamo, tutto ciò non ci sorprende, conoscendo i personaggi che ci governano e che la popolazione giovanile di Monza ha imparato a odiare.

E allora se abbiamo detto e scritto che oggi a Monza la mobilitazione per uno spazio sociale è irreversibile significa che si mette anche in conto che l’insolvenza delle Istituzioni e le volontà politiche avverse possano mettere in atto il triste meccanismo che ha portato stamattina, martedì 3 maggio, allo sgombero dello stabile di via Aspromonte 12.

Significa però soprattutto affermare che ormai non ci fermiamo più neanche un giorno per ragionare sul da farsi. La situazione è chiara e la risposta che diamo lo è altrettanto: una nuova occupazione dove far confluire tutte le energie che la F.O.A. Boccaccio sta catalizzando in città, attorno al proprio progetto.

Il 9 aprile eravamo in 200, ecco che stasera, all’atto della nuova occupazione, siamo molti di più e questo è ciò che conta nei nostri bilanci.

Sentiamo forte la solidarietà e la vicinanza che tante realtà di Monza, Brianza, Milano e hinterland hanno dimostrato nel corso di queste concitate settimane nei nostri confronti.

Vogliamo restare in questo quartiere in cui abbiamo recepito un’accoglienza che ci ha colpito e che intendiamo ricambiare in termini di servizi aperti e gratuiti per chi abita nei dintorni del nostro spazio.

Anche quest’ultimo che abbiamo occupato è dismesso da anni e anni. E’ uno dei tanti abbandonati qui in zona, anch’esso adatto ad ospitare tutto ciò che abbiamo in mente per il futuro della nostra esperienza.

Non spendiamo troppe altre parole su quanto accaduto oggi, preferiamo che siano i fatti che quotidianamente si concretizzano a partire dal nostro agire a dare forma alla determinazione che sentiamo in corpo. Le iniziative in calendario riprendono senza sosta alcuna.

 

Vi invitiamo tutt* all’assemblea pubblica di presentazione della nuova sede della F.O.A. Boccaccio mercoledì 4 maggio alle 21.30.

 

 

F.O.A. BOCCACCIO 003

Via Durini 19 Monza

 

Boccaccio.noblogs.org

 

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BOCCACCIO SGOMBERATO STASERA CORTEO

Stamattina un ingente dispiegamento di forze dell’ordine ha sgomberato la F.O.A. Boccaccio 003 di via Aspromonte 12. 
Siamo al settimo sgombero in quasi dieci anni di lotta sul territorio monzese per uno spazio sociale.
Sei compagni occupanti sono stati identificati e in seguito rilasciati.
In queste prime quattro settimane di riapertura la F.O.A. Boccaccio è riuscita a divenire un laboratorio per le tante lotte territoriali,
da quelle studentesche a quelle contro la privatizzazione della Villa Reale, passando dalla istanze dei precari e delle precarie.
Sono passati per i nostri spazi centinaia di persone, che speriamo presto di rincontrare da stasera nelle strade.
 
Non servono molte parole per ribadire che troveremo tutti gli strumenti possibili per dare continuità a tutto questo,
nonostante l’ennesimo sgombero possa lasciare un poco frastornati.
 
Ci sentiamo sempre maggiormente motivati e con la convizione che la mobilitazione per un centro sociale a Monza sia ormai irreversibile e necessaria.
Per questo motivo, rilanciamo già per stasera
 
MARTEDI’ 3 MAGGIO 2011, ore 21 piazza Castello (Monza), dietro alla stazione FS di Monza
 
CORTEO CONTRO LO SGOMBERO E PER UNO SPAZIO SOCIALE A MONZA
 
F.O.A. Boccaccio 003
 
…we still feel like rioting…
 
boccaccio.noblogs.org

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Incontro al Liceo Porta di Monza

Martedì 3 maggio, a partire dalle 20.30

ReteScuole Monza Brianza, Libreria dei Ragazzi di Monza, F.O.A. BOCCACCIO, A.N.P.I. Monza Brianza, A.N.E.D., Unione degli Studenti, organizzano presso il Liceo Porta (via della Guerrina, 15 Monza)

BELLA CIAO!  BELLA ZIO! LA STORIA SIAMO NOI!

Giovani e adulti si confrontano sui valori fondanti della Costituzione e della scuola pubblica nati dalla Resistenza con Roberto Denti, giornalista, scrittore, fondatore della Libreria dei Ragazzi di Milano e autore di “La mia Resistenza” e la partecipazione di Bell’OrchExtra (Scuola Media Bellani Monza) e del Gruppo Teatro del Liceo Porta di Monza

In apertura della serata: “Monza fascista, ovvero come la città brianzola visse l’utopia mussoliniana, la tragedia della guerra e l’occupazione nazista“. Letture musicate e videproiezioni a cura della F.O.A. Boccaccio

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Laboratorio per bambini in Boccaccio

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Le strade sono nostre!

La F.O.A. Boccaccio 003 aderisce alla campagna nazionale “Le strade sono nostre! Dove c’è libertà di espressione, non c’è spazio per alcun fascismo” (info: www.lestradesononostre.org). Presso il nuovo spazio sociale di via Aspromonte 12 a Monza si organizza un grande appuntamento di street art nell’ambito della campagna.

Sabato 30 aprile, FOA Boccaccio 003, via Aspromonte 12 Monza

LE STRADE SONO NOSTRE !

Dalle ore 14.30 STREET ART EXIBITION CON

WOLKSWRITERZ CREW

T.S.O. CREW

CSC CLUB

SABO CREW

?S, TENIA, NONCICREDO, PHONO

C.N.P.Q.A.

VISUALS BY TIMELAPES

Ore 21.30 PROIEZIONE del filmato “VOI SPARATE IO DISEGNO“, Video autoprodotto dal collettivo “fuori dalle mura”.

a seguire

OPEN MIC, FREESTYLE & DJ SET….

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