Giovedì 7 luglio ore 21,30 Assemblea Pubblica al Csoa Officina Trenino, Viale della Vittoria 211, Porto San Giorgio.
SULLA VILE AGGRESSIONE E UCCISIONE A FERMO DI EMMANUEL, RICHIEDENTE ASILO DI 36 ANNI.
Nel primo pomeriggio del 5 luglio, a Fermo, a pochi passi da Piazza del Popolo, viene aggredito di fronte alla moglie, Emmanuel, richiedente asilo fuggito dalla Nigeria e dalle persecuzioni di Boko Haram. Il motivo dell’aggressione è evidente: la sua compagna viene chiamata scimmia, l’uomo si volta e inizia l’aggressione, gratuita, verbale infine fisica e devastante.
L’uomo cade a terra sotto reiterati colpi di spranga ed entra subito in coma, ma la violenza continua con calci e pugni, tanto che la parte destra della testa e del corpo di Emmanuel è completamente tumefatta. Il giorno dopo il giovane viene dichiarato clinicamente morto. Ironia della sorte, fuggito dalle bestie fasciste dell’isis, viene ucciso dalle bestie fasciste indigene: bianche, poco “ariane” ma ben inserite nel contesto sociale della città.
La notizia viene fatta trapelare il giorno successivo, per decisione della struttura in cui la coppia era ospitata, della prefettura e del commissariato, questo per evitare rivolte degli altri richiedenti asilo.
Gli assassini sono in due e sono a piede libero:
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