I bravi ragazzi vanno in Paradiso

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FOA Boccaccio 003 presenta, in collaborazione con Agenzia X, Red Star Press e Calusca City Lights:

I BRAVI RAGAZZI VANNO IN PARADISO, QUELLI CATTIVI DAPPERTUTTO.

Storie di proletari, controculture e resistenze.

PROGRAMMA DETTAGLIATO:

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Giovedì 9 giugno 2016, ore 21

I ragazzi della Barriera. La storia della banda Cavallero.

Claudio Bolognini (Agenzia X, 2015)

Tutto cominciò negli anni Cinquanta in un sobborgo operaio di Torino. A quei tempi la Barriera era un quartiere proletario dove chiamarsi “compagno” aveva un significato profondo. Quando Sante Notarnicola arrivò dalla Puglia aveva appena quattordici anni e in quella periferia trovò una comunità di ex partigiani e giovani militanti assai determinati e popolari, tra cui Danilo Crepaldi, Adriano Rovoletto e Pietro Cavallero. Comunisti molto attivi e critici nei confronti della linea ufficiale del Partito, a cui presto venne l’idea di compiere rapine per finanziare la rivoluzione…

Domenica 12 giugno 2016, ore 18

Euzkadi. La nazionale della libertà.

Edoardo Molinelli (Red Star Press, 2016)

La storia mai raccontata della selezione basca di calcio: una squadra antifascista.

Si chiama Euzkadi, Euskal Herria o Euskal Selekzioa: si tratta della nazionale basca di calcio, una selezione dalla storia molto antica. Fu nel biennio 1937-39, nel corso della cruenta guerra civile spagnola, che la selezione basca si rese protagonista di una delle più incredibili avventure mai vissute da una squadra di calcio. Allora, infatti, dopo essere scesa in campo in Francia con lo scopo di raccogliere fondi da destinare alle vittime di guerra, l’Euzkadi si impegnò in una lunga tournée, per sensibilizzare l’opinione pubblica rispetto alla causa basca e alla minaccia fascista.

Giovedì 16 giugno 2016, ore 21

La banda Bellini. Romanzo sugli anni Settanta.

Marco Philopat (Agenzia X, 2015)

Nascosto in un’ambulanza da tre giorni, Giusva tiene l’indice sul grilletto di un fucile da cecchino. Molti sono i conti da saldare. L’uomo da uccidere è Andrea Bellini. Da anni è a capo del più temuto servizio d’ordine del movimento a Milano, una banda di quartiere che ha scelto la strada della politicizzazione e della militanza, con l’idea di non essere “servi di nessuno” e le immagini del Mucchio selvaggio di Peckinpah nella testa…

La banda Bellini è forse il miglior romanzo sugli anni settanta in Italia, perché ci trasporta nel contesto e nella testa dei suoi personaggi con la stessa spavalderia, la stessa passione selvatica e tanto cinematografica che fu il sale di quell’epoca.

Nuova edizione alla quale si sono aggiunti diversi episodi ancora sconosciuti che Andrea Bellini ha voluto finalmente svelare per il romanzo tratto dai racconti orali di Bellini.

Venerdì 17 giugno 2016, ore 21

Valerio, il tuo sapere, la nostra vita. 

Serata in ricordo di Valerio Marchi a dieci anni dalla sua scomparsa. Cristiano Armati (Red Star Press) presenta:

Teppa. Storie del conflitto giovanile dal Rinascimento ai giorni nostri.

Valerio Marchi (Red Star Press, 2014)

Ultrà. Le sottoculture giovanili negli stadi d’Europa.

Valerio Marchi (Red Star Press, 2015)

Teppa. Storie del conflitto giovanile dal Rinascimento ai giorni nostri.

Valerio Marchi (Red Star Press, 2014)

Cosa si nasconde dietro i fenomeni di teppismo giovanile che hanno accompagnato in modo costante il processo di civilizzazione?
Cosa spinge tanti ragazzi ad assumere atteggiamenti che la cultura dominante considera negativamente, e in molti casi sanziona?
Questo libro ripercorre e interpreta le forme che il «teppismo» è andato assumendo fin dagli albori della società moderna: dalle violenze dei «putti» cinquecenteschi alle compagnie di vagabondaggio del secolo successivo, dalle bande giovanili della Parigi post-rivoluzionaria ai Victorian Boys londinesi, dal «coatto» pasoliniano al Teddy Boy anglo-americano. Fino ai fenomeni dell’età recente: l’hooliganismo calcistico, le gang statunitensi e, più in generale, quel «conflitto molecolarizzato» che segna il nostro presente.

Ultrà. Le sottoculture giovanili negli stadi d’Europa.

Valerio Marchi (Red Star Press, 2015)

«Teppisti» e «alcolizzati», quando si tratta di assegnare un aggettivo ai tifosi che seguono abitualmente le squadre di calcio, la stampa main stream non ha mai grossi dubbi e, in articoli pieni d’indignazione, continua nei decenni ad accostare il termine ultrà alla parola violenza come se si trattasse di sinonimi. Ma cosa c’è dietro l’attitudine al conflitto sociale che caratterizza la militanza ultrà? Quali sono le ragioni di una rabbia mai compresa dalle inchieste sociologiche legate al fenomeno? Qual è la storia di un movimento che attraversa l’intera Europa, restando l’unica spina nel fianco di un sistema-calcio ormai quasi completamente addomesticato dalla televisione?
A queste domande Valerio Marchi risponde con la consueta originalità e grazie all’esperienza diretta della materia trattata, in uno dei pochi libri in circolazione in cui, a prendere la parola per parlare di ultrà, è uno di loro.

Valerio Marchi (Roma, 1955 – Polignano a Mare, 2006), sociologo e fondatore delle celebre «Libreria Internazionale» di San Lorenzo, fu prima di tutto un attore protagonista delle sottoculture giovanili a cui i suoi libri sono dedicati. Esponente di spicco del movimento skinhead, militante antifascista, tifoso della Roma e grande esperto di musica punk, reggae e ska, è autore, tra l’altro, dei volumi Ultrà. Le culture giovanili negli stadi d’Europa (1994), SMV. Stile Maschio Violento: i demoni di fine millennio (1994), Nazi-Rock. Pop music e Destra radicale (1995), La morte in piazza. Venti anni di indagini, processi e informazione sulla strage di Brescia (1996), La sindrome di Andy Capp. Culture di strada e conflitto giovanile (2004), Il derby del bambino morto. Violenza e ordine pubblico nel calcio (2005). 

Giovedì 30 giugno 2016
Cà Lusca. Scritti e interventi di Primo Moroni.

A cura di Archivio Primo Moroni (Archivio Primo Moroni, CSOA Cox 18,  Calusca City Lights, 2016)

Il volume prende nome dalla casa di appuntamenti che sorgeva a Milano proprio davanti a piazza Sant’Eustorgio, nel quartiere proletario di Porta Ticinese, luogo di traffici e commerci della vicina darsena e territorio della “ligera”. Il termine dialettale identifica la piccola malavita di inizio secolo diffusa fino al secondo dopoguerra e i successivi anni della Ricostruzione. Il vicolo Ca’ Lusca ha ospitato la famosa libreria gestita da Primo Moroni (1936/ 1998), da considerarsi uno dei più importanti pensatori della “modernità” applicata alla vita quotidiana e alle esperienze di movimento. Profondo conoscitore della realtà milanese, in gioventù abile ballerino, scrittore, detective, libraio, poliedrico esponente di quella cultura altra e studioso dei movimenti giovanili. Primo Moroni dopo alcuni trasferimenti ebbe l’intuizione e la capacità di aprire una libreria all’interno di uno spazio underground: il COX 18 Centro Sociale Occupato Autogestito di via Conchetta 18. Dal 1976 importante luogo della socialità giovanile milanese che persegue tuttora l’autogestione in tutte le sue forme. Primo Moroni, fino alla sua scomparsa, fu figura decisiva nella storia di Cox18 e a lui è dedicato l’Archivio di storia sociale meta di giovani e studiosi.  Il materiale documentario dell’Archivio è frutto della sua lunga e densa attività e rappresenta una parte significativa dei saperi, nuove tendenze dell’arte e della cultura contemporanea, espressi dai movimenti rivoluzionari e alternativi degli anni Sessanta-Settanta in Italia e all’estero.  Raccolta di documenti, scritti, libri, opuscoli che prosegue ancora oggi e si va sviluppando. Lo scorso anno l’artista italo-australiano Marco Fusinato ha portato la “memoria delle lotte” alla 56ma Biennale di Venezia con la sua opera From the orde to the bee. Una riproduzione in scala 1:1 di copie di testi dei movimenti autonomi, dei gruppi politici, degli anarchici, dei punks e molto altro, stampati a libro, provenienti dal copioso materiale scelto nell’Archivio Moroni.

Il Ticinese, con la sua tradizione proletaria di solidarietà e di accoglienza dei diversi, crocevia di intelligenze e tensioni di quegli anni, è stato uno degli ultimi quartieri a cedere alla trasformazione mercantile e alla speculazione prima di diventare luogo falsamente pittoresco, privilegiato dalla movida milanese.

Di questa vicenda storica, dei suoi luoghi e di alcuni dei suoi protagonisti trattano gli scritti e gli interventi di Primo Moroni raccolti in questo libro, seconda edizione riveduta e ampliata, pubblicata nel marzo di quest’anno. Il testo dialoga idealmente con il film documentario di Tonino Curagi e Anna Gorio “Malamilano”. Dalla ligera alla criminalità organizzata, il film indaga e fa luce sui fenomeni sociali legati agli anni del cambiamento, un documentario che attraverso la testimonianza d’una serie di voci di varia estrazione ricostruisce la malavita romantica che operò a Milano e di cui Primo Moroni diede la sua lungimirante lettura.

 

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