Monza 1943-1945

Inauguriamo oggi, con le parole di Gibi Stucchi, storica figura della Resistenza monzese, un progetto narrativo dedicato ai fatti che, a partire dall’8 settembre di ottant’anni fa, condussero l’Italia e anche la nostra città nel pieno della lotta contro Fascismo e Nazismo.

Protagonista di questo racconto sarà Monza e la sua popolazione: cosa è stata la Resistenza qui, nelle nostre strade e nei luoghi anche lontani in cui donne e uomini monzesi decisero di dare forma alla propria attività partigiana?

Chi erano Giovanni Battisti Stucchi, Elisa Sala, Gianni Citterio, Enrico Bracesco e quelle numerose altre decine di persone che nella nostra città, ciascuna a suo modo, si organizzarono clandestinamente nel percorso di lotta che portò alla Liberazione?

Fino al 25 aprile 2025 avremo tempo e modo di scoprire vicende e personaggi, seguendo passo a passo lo sviluppo del movimento antifascista dall’8 settembre 1943 al 25 aprile 1945.

Sentiamo oggi più che mai, nel grave clima di revisionismo storico e nell’ormai naturale assenza della testimonianza diretta di chi ha vissuto l’esperienza resistenziale, l’urgenza di costruire un modello narrativo efficace e politicamente valido, basato su documenti ufficiali, materiali d’archivio, ricerche storiche e testimonianze dirette (inedite e non), ma anche iniziative e momenti di incontro nei luoghi simbolo della lotta partigiana.

Questo progetto non ha ancora un nome e un’identità precisa, tutto prenderà forma gradualmente nel corso dei prossimi mesi, aprendosi anche a suggerimenti, integrazioni e collaborazioni con altri soggetti che sul territorio, da sempre, sono impegnati nella valorizzazione della memoria resistenziale.

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8 settembre 1943

Dopo anni di guerra fascista che avevano messo in ginocchio il Paese, Pietro Badoglio, diventato primo ministro il 25 luglio in seguito alla deposizione di Mussolini, firma l’armistizio con gli Alleati. Si prepara l’invasione da parte delle truppe naziste, ex alleate: l’Italia vive ore di stasi drammatica, in attesa degli eventi, con l’esercito privo di ordini. Il re Vittorio Emanuele III fugge codardamente con la propria famiglia a Brindisi. Il movimento antifascista comprende che è il momento di passare rapidamente all’azione, prima che la situazione precipitasse.

“A Monza il gruppo storico dell’antifascismo cittadino sta guidando il primo tentativo di ribellione. Dal Palazzo municipale, dal versante di piazza Carducci, Gianni Citterio, comunista, affiancato dai socialisti Fortunato e Carletto Casanova, sta arringando la popolazione invitandola a non recepire passivamente gli eventi, ma a schierarsi contro l’eventuale ritorno fascista e il sicuro occupante nazista. Davanti al Motta intanto, un altro vecchi antifascista, Antonio Gambacorti Passerini, seduto ad un tavolino, raccoglie adesioni per la Guardia Nazionale. Terminato il comizio, Citterio si reca a chiedere armi ed aiuto al comandante della caserma Pastrengo di via Lecco. Costui però oppone un netto rifiuto, con un atteggiamento in linea con i suoi colleghi del resto d’Italia. Tuttavia lascia caricare su un automezzo qualche fucile modello 91 e qualche cassa di munizioni. I patrioti col carico d’armi decidono di lasciare Monza, ormai i tedeschi sono alle porte. Ci si avvia verso Valmadrera e poi al Resegone, alla Capanna Stoppani, su in montagna, la prima culla della Resistenza”.

da Pietro Arienti “La Resistenza in Brianza 1943-1945” (Bellavite Editore)

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Occupazione nazista di Monza

Il 14 settembre 1943 Monza è completamente occupata dai nazisti: coprifuoco, divieto di assembramenti, minacciosi proclami affissi ai muri della città chiariscono  rapidamente alla popolazione quale sarà il contesto dopo l’armistizio dell’8 settembre.
La presenza di soldati della Wermacht e di uomini delle SS si fa poi sempre più massiccia: proprio a Monza, in via Verdi, in una delle ville requisite dai nazisti, si installò il capo delle SS di tutto il settore occidentale (Lombardia, Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta) Willy Tensfeld, insieme a circa trecento uomini, con funzione specifica di repressione antipartigiana.

“Tensfeld era il tipo prodotto dell’ideologia nazista. Uomo dai gesti e dai modi aspri e imperiosi, convinto di rappresentare il mito della razza ariana, cristallina e superiore. Aveva già portato il terrore nelle pianure dell’Unione Sovietica e l’alto incarico era il frutto della grande considerazione di cui godeva presso gli alti comandi delle SS”.

Pietro Arienti “La Resistenza in Brianza 1943-1945” Bellavite Editore

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Brucia Ancora Dentro / Tour di settembre

Riparte il tour di BRUCIA ANCORA DENTRO e settembre prevede quattro significative tappe di presentazione. All’Università di Atene, alla vigilia del decimo anniversario dell’omicidio di Pavlos Fyssas, a Berlino e nel nord della Germania a Bochum e Kiel in continuità con il tour tedesco di luglio, a Pisa e a Torino, con la proiezione del film in concorso alla decima edizione del Torino Underground Film Festival.

The BRUCIA ANCORA DENTRO tour starts again: September includes four important gigs. At the University of Athens, in the week of the tenth anniversary of the murder of Pavlos Fyssas, in northern Germany in Bochum and Kiel in continuity with the German tour of July, in Turin, with the screening of the film in competition at the tenth edition of Turin Underground Film Festival.

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Contro la militarizzazione delle nostre vite

CONTRO LA MILITARIZZAZIONE DELLE NOSTRE VITE

È di queste settimane la notizia che dal 1 settembre arriveranno a Monza 15 militari, impegnati nell’operazione “Strade Sicure” e richiesti dalla Lega direttamente al Ministero dell’Interno per combattere la presunta “emergenza sicurezza”in città.

Alla notizia sono seguite interviste e comunicati di esponenti della giunta Pilotto, per esempio di LabMonza che cita inoltre pretestuosamente lo sgombero della FOA Boccaccio per criticare l’assessore alla sicurezza Ambrogio Moccia, ovviamente felice per l’operazione di “ripristino della legalità”. Continua a leggere

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Riflessioni dopo sgombero e corteo

RIFLESSIONI DOPO SGOMBERO E CORTEO.

VERSO UNA NUOVA OCCUPAZIONE

Appena qualche mese fa il cielo era chiaro su via Timavo 12. Noi scrivevamo un testo: un resoconto dei primi due anni di occupazione in quello stabile, da diffondere in occasione dell’avvio dei lavori per la revisione al PGT. Quel testo era una provocazione, la nostra sfida alla città dei tecnocrati e degli speculatori. Contro i velleitari progetti di rigenerazione urbana, contro i formalismi dell’urbanistica che trasformano gli spazi vissuti in cifre e unità di misure astratte, contro la città della sicurezza poliziesca, della speculazione, delle palazzine di lusso “green”, del consumo di suolo e del dominio del denaro: la riappropriazione di via Timavo 12 è stata la prova tangibile che un modo diverso di prendersi cura dei nostri territori è possibile, qui e ora. La nostra sfida: dietro l’occupazione e l’autogestione degli spazi si trova una Monza tutta ancora da scoprire e da inventare insieme.

La terra trema, il ciel si oscura.

Non hanno ancora finito di contarli, i danni provocati da quello che chiamano “maltempo”. Si parla almeno di un milione di euro, fintanto che il ciel non si scurirà ancora Continua a leggere

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Corteo contro lo sgombero del Boccaccio

Martedì 1 agosto 2023 / Piazza Castello, Monza

CORTEO CONTRO LO SGOMBERO DEL BOCCACCIO

In piazza per dare una risposta immediata allo sgombero di stamattina!

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Qui il volantino distribuito in piazza

NESSUNO SGOMBERO SENZA RISPOSTA

Dopo giorni di terrorismo mediatico sulla presunta pericolosità strutturale dell’area di via Timavo 12, nella mattinata di oggi è stata sgomberata la FOA Boccaccio 003: gli stabili sono stati riconsegnati alla proprietà in vista di prossimi interventi edificatori.

Le tempeste delle ultime settimane hanno causato ingenti danni in tutta la provincia e il nostro spazio non ha fatto eccezione: appurati i danni a vegetazione, tetti e tettoie, da subito ci siamo attivatə per iniziare a mettere in sicurezza le aree. Sono state sospese tutte le iniziative pubbliche sia per tutelare l’incolumità del collettivo e di tutte le persone che attraversano lo spazio, sia per permettere l’avvio dei lavori di manutenzione. Continua a leggere

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FOA BOCCACCIO SGOMBERATA

FOA BOCCACCIO SGOMBERATA
Questa mattina, martedì 1 agosto  all’alba è stato sgomberato il centro sociale occupato FOA Boccaccio 003 per pretestuosi motivi di sicurezza. Le risposte non si faranno attendere! Resta collegato per gli aggiornamenti.
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Tracciato Palestina

Puoi trovare TRACCIATO PALESTINA alle presentazioni, ordinandolo via mail oppure nelle seguenti librerie:

Spazio BK (Milano)

Libreria Les Mots (Milano)

Noi Libreria (Milano)

Volume – Dischi e Libri (Milano)

Anarres (Milano)

Libreria Calusca (Milano)

Spazio Wow – Museo del Fumetto (Milano)

Scamamu (Milano)

Elsa Libreria Creativa (Monza)

L’antro dei fumetti (Biassono – MB)

La Libreria Volante (Lecco)

Libri e Giochi (Cinisello Balsamo)

Spazio Magenta (Sesto San Giovanni)

Libreria Libellula (Brentonico – TN)

Modo Infoshop (Bologna)

Belleville Comics (Torino)

Libreria Zabarella (Padova)

Bookowski (Genova)

Libreria Tuba (Roma)

Risma Bookshop (Roma)

Libreria Tamu (Napoli)

Spine Bookstore (Bari)

Edizioni Mesogea (Messina)

 

Dal 19 marzo 2024 è disponibile la seconda edizione di TRACCIATO PALESTINA, con 20 nuove tavole.

 

Ordina la tua copia scrivendo a foaboccaccio@autoproduzioni.net

 

La prima edizione di Tracciato Palestina è uscita pochi giorni prima del 7 ottobre 2023, data che ha segnato un nuovo spartiacque nella storia della lotta di liberazione del popolo palestinese. Questa circostanza, nelle sue molteplici implicazioni, ha stravolto anche il piano distributivo della nostra autoproduzione. Tutto è diventato più grande e più veloce.

Elena, insieme ad alcuni suoi compagni di carovana, ha cominciato a girare l’Italia e presto sono andate esaurite due ristampe del libro: abbiamo vissuto una situazione paradossale in cui alla soddisfazione per la diffusione del lavoro faceva da contraltare l’amara consapevolezza che l’impulso più significativo alla sua circolazione derivasse dal genocidio in corso.

Nei dibattiti nati nel corso delle presentazioni è diventato ovvio discutere di ciò che è accaduto a partire dal 7 di ottobre e di come, mentre oggi diamo alle stampe questa seconda edizione, la politica di colonizzazione di Israele sia sconfinata nel concreto tentativo di compiere un genocidio ai danni del popolo palestinese. L’idea quindi di una nuova edizione arricchita di venti nuove tavole, dedicate proprio a ciò che è accaduto dopo il 7 ottobre, deriva dalla volontà di Elena di dare forma alle riflessioni elaborate in mesi di presentazioni e mobilitazioni, completando la prospettiva offerta dal fumetto con un punto di vista sulle vicende più attuali.

 

FOA Boccaccio 003

 

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Tracciato Palestina. Racconto di viaggio in Cisgiordania

Seconda edizione (marzo 2024)

Autoproduzione FOA Boccaccio 003 / Monza
In collaborazione con West Climbing Bank
Disegni: Elena MistrelloTesti: Elena Mistrello, Elio Catania, Nicolàs Garcia
Copertina: Elena Mistrello
Formato: 16,7 × 24 cm, bianco e nero
Tipologia: BrossuratoPagine: 132
ISBN: 979-12-210-5652-5
Un progetto di arrampicata, una carovana solidale in Palestina, una nuova autoproduzione della FOA Boccaccio 003: il 23 settembre 2023 esce “Tracciato Palestina. Racconto di viaggio in Cisgiordania”, un fumetto di Elena Mistrello.
Tracciato Palestina. Racconto di viaggio in Cisgiordania
Autoproduzione FOA Boccaccio 003 / Monza
In collaborazione con West Climbing BankDisegni: Elena Mistrello
Testi: Elena Mistrello, Elio Catania, Nicolàs Garcia
Copertina: Elena Mistrello
Formato: 16,7 × 24 cm, bianco e nero
Tipologia: Brossurato
Pagine: 104
ISBN 979-12-210-3902-3https://elenamistrello.wordpress.com/
https://boccaccio.noblogs.org/
https://westclimbingbank.org/Attraversare anche solo per qualche giorno i territori palestinesi costituisce un’esperienza straordinariamente intensa, soprattutto se si ha modo di entrare in contatto diretto con i racconti e le traiettorie di vita di chi da sempre lotta per la libertà del suo popolo e contro la violenza dello Stato di Israele.”Tracciato Palestina” rappresenta il tentativo di condividere il segno profondo lasciato nella nostra vita da una settimana di incontri, esperienze collettive e drammatici eventi nel corso di una carovana solidale nella regione di Betlemme.Il ricavato della distribuzione di questa autoproduzione sarà devoluto a progetti di solidarietà con il popolo palestinese operanti all’interno dei campi profughi di Aida e Dheisheh (Betlemme).
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La pratica della critica radicale tra il 1971 e il 1974

Monza, Giovedì 20 luglio dalle 21,30 / FOA Boccaccio 003,Via Timavo 12

Presentazione di ORGANIZZAZIONE CONSILIARE – COMONTISMO 1971-1974
Parteciperanno Roberto Ranieri, Gilda Caronti

Un grande sconvolgimento attraversò la società italiana alla fine degli anni Sessanta.

I mutamenti della politica, del costume, della cultura, furono molti e profondi, anche se, a prima vista, gli insorti appaiono oggi sconfitti e da tempo brutalmente ricondotti all’obbedienza.

Mutamenti non meno significativi – In continua dialettica con gli eventi pubblici – si produssero nel pensiero di quel movimento, nella sua riflessione, nella sua coscienza, nella sua teoria, nella sua critica.

In particolare, un minuscolo nocciolo di riflessione e di analisi, affermatosi in contemporanea con la discesa del movimento nelle strade, crebbe, si articolò e perfezionò, e tante tesi che apparivano eretiche da principio, sono oggi patrimonio comune di tutti coloro che si sollevano contro la sopravvivenza consentita.

I rivoluzionari di cui si occupano le oltre 800 pagine del volume agirono soprattutto a Torino e Milano lasciando un’impronta significativa nei movimenti di queste città.

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A Peppino, per sempre libero e ribelle

Molt* di voi, che oggi animate gli spazi di via Timavo 12, probabilmente non conoscevano Peppino, il nostro compagno e fratello scomparso cinque anni fa, a cui dedichiamo la serata di sabato 15 luglio “SINSITIO”.Peppino si era avvicinato al collettivo nel 2011 e, fino a quel dannato luglio 2018, è stato al nostro fianco in molteplici percorsi di lotta: ha vissuto con grande passione e intensità la propria militanza, senza risparmiarsi mai, consapevole dell’urgenza di spendersi sempre e comunque a favore dei più deboli, dei “reietti”, degli ultimi della terra.Migranti, clandestin*, carcerat*, senza tetto, persone affette da dipendenze: il suo impegno solidale si poneva instancabilmente nel cercare di combattere le dinamiche repressive con cui lo Stato agiva nei confronti degli “indesiderabili”.Non lasciare mai nessuno indietro, occuparsi di tutt*, affondare le braccia dentro le contraddizioni delle società erano il suo pane quotidiano, anche grazie all’incredibile capacità di costruire legami umani con tutt* che lo contraddistingueva, qui a Monza, come in giro per il Mondo.La sua curiosità lo portava infatti spesso a viaggiare, fino ad autodefinirsi appunto SINSITIO, convinto sostenitore dell’esperienza diretta come unico strumento di analisi del mondo circostante.Chiunque abbia conosciuto Peppino, dalle montagne della Val di Susa alla piana di Niscemi, ai territori resistenti del Kurdistan, dalle lotte anticarcerarie a quelle per il diritto all’abitare, sa bene come la sua generosità incondizionata, la sua capacità di motivare e coinvolgere, la disponibilità a mettersi in gioco in prima persona senza calcoli, fossero di stimolo continuo per le persone che camminavano al suo fianco.Peppino aveva anche una grande passione per i free party e, in generale, delle serate di musica elettronica: appena possibile scappava da Monza e si congiungeva con l’ampia comunità ravers che conosceva benissimo e di cui apprezzava in primis il carattere autorganizzato, la ritualità liberatoria, la capacità di sottrarre spazi e tempi alla mercificazione del tempo libero. Amava le TAZ, i rave, i teknival, le albe sottocassa e si impegnava perché i caratteri autentici di questo rito collettivo non si perdessero, cercando di costruire connessioni tra questi ambiti e le lotte che portava avanti altrove.Ogni anno ricordiamo Peppino dedicandogli una giornata in cui trattare di una delle sue tante passioni e nel 2023 abbiamo optato per questo suo legame viscerale con la musica elettronica: ci chiediamo infatti come avrebbe reagito di fronte alla cosiddetta LEGGE ANTI-RAVE, ossia il grave provvedimento che il Governo Meloni ha costruito per reprimere queste forme di aggregazione.

 

SINSITIO è quindi un’occasione per ricordare Peppino, condividere una serata “sotto cassa” che a lui sarebbe sicuramente piaciuta, e continuare a interrogarci sul contesto repressivo che viviamo proponendo collettivamente possibili contromosse.

FOA Boccaccio 003

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Presidio per sentenza del processo Deliveroo

PROCESSO DELIVEROO, SENTENZA: PRESIDIO SOLIDALE

Si sta per concludere il primo grado del processo contro chi, nell’aprile 2018, aveva sostenuto le ragioni dei rider davanti alle orecchie sorde di Deliveroo. Probabilmente il 12 luglio 2023 verrà pronunciata una prima sentenza.
Comunque vada a finire, vogliamo ribadire le rivendicazioni avanzate quel giorno del 2018, nelle circostanze per cui siamo imputat*. Pretendevamo e pretendiamo ancora oggi condizioni di lavoro migliori.
Ai tempi dei fatti, Deliveroo aveva appena modificato l’organizzazione del lavoro: era stato modificato il sistema di assegnazione dei turni in maniera estremamente sfavorevole ai lavoratori; era stato introdotto un nuovo sistema retributivo basato sulle consegne effettuate – di fatto introducendo un salario a cottimo; mancava completamente una qualsiasi forma di tutela in caso di infortunio sul lavoro o malattia. I rider di Deliveroo erano e sono tutt’ora inquadrati come autonomi, ma nella realtà dei fatti le condizioni erano e sono quelle di un vero e proprio lavoro subordinato in assenza delle tutele e dei diritti che dovrebbero essere garantiti in questo caso. Basta sfogliare un qualsiasi giornale per accorgersi che queste condizioni ci procurano incidenti e a volte ci uccidono. Cogliamo l’occasione per ricordare chi tra noi è mort* sul lavoro. Continua a leggere

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